LYFE CYCLE ASSESSMENT – LCA

L’obiettivo dello studio è quello di quantificare, interpretare e valutare gli impatti ambientali globali dei tre impianti di trattamento dei rifiuti C.I.S.A. che riguardano forme diverse di rifiuto con differenti destinazioni durante l’intero ciclo di vita e valutare l’intero sistema C.I.S.A. da un punto di vista organizzativo; ciò con il fine di intraprendere i possibili miglioramenti che si possono apportare al sistema senza alterare la funzione assicurata dal sistema stesso.

Per effettuare lo studio LCA, condotto in accordo agli standard UNI EN ISO 14040:2006 e UNI EN ISO 14044:2006, sono stati inventariati i consumi diretti di materie prime e di energia durante le varie fasi del ciclo esaminato e sono stati valutati gli impatti dell’intero sistema oggetto di studio. I risultati di inventariato e di valutazione degli impatti hanno evidenziato che lo smaltimento in discarica di 1 t di RSU provoca un impatto ambientale superiore rispetto allo smaltimento di 1 t di RSNP o al trattamento di 1 t di CSS.
Il risultato di studio ha contabilizzato anche debiti e crediti ambientali derivanti dalla produzione di energia e dalla produzione di CSS e ha valutato gli impatti di scenari alternativi considerando differenti provenienze dei vettori energetici necessari alla riproduzione.
Considerando l’intero ciclo di vita dei diversi trattamenti del rifiuto in ingresso, lo studio ha evidenziato che il trattamento di RSU per la produzione di CSS produce un impatto inferiore a quello dell’avvio in discarica del biostabilizzato e assicura il recupero di maggiori quantità di biogas per usi energetici. Le criticità maggiori riguardano gli impatti derivanti dal conferimento in discarica del rifiuto biostabilizzato o del trasporto dei rifiuti da terzi.

Modellizzazione della discarica bioreattore e LCA

Lo studio è finalizzato all’ottimizzazione delle fasi di biostabilizzazione e produzione CSS e della fase di smaltimento annessa. La sperimentazione ha l’obiettivo di replicare i risultati ottenuti dall’LCA effettuata su un impianto simile, sito in provincia di Cuneo in cui a partire dall’RSU si produce CSS utilizzato nei cementifici. L’impianto in oggetto inoltre quale bioreattore il biogas recuperato dalla discarica annessa, tale scelta consente una produzione più veloce e più costante di biogas.

Lo studio ha dimostrato l’efficienza di questo sistema sia dal punto di vista energetico che ambientale: la maggior parte degli impatti risultano essere più compensati dai benefici legati alle sostituzioni di materia ed energia. Il punto di forza i questa modalità di gestione del rifiuto è l’utilizzo successivo del CSS quale risorsa per produrre energia da fonti diverse da quelle non rinnovabili e la gestione della discarica in modalità bioreattore, attraverso il recupero energetico del biogas prodotto grazie alla riattivazione degli scarti del TMB. Tale utilizzo permette di mitigare l’impatto provocato dalle emissioni di metano contenuto nella quota parte di biogas che sfugge alla rete di captazione. In ultimo sono stati valutati i benefici che si otterrebbero dal funzionamento del TMB in autoconsumo cioè sfruttando l’elettricità prodotta dal recupero del biogas captato dalla discarica bioreattore.