Le fasi della produzione
Ogni giorno, centinaia di tonnellate di rifiuti urbani arrivano in stabilimento: all'interno dell'area di conferimento, chiusa e mantenuta costantemente in depressione in modo da prevenire la fuoriuscita di odori, iniziano un percorso di rinascita e valorizzazione.
- Pretrattamento
La prima fase è quella della triturazione a bassa velocità, alimentata mediante un trasportatore con tappeto in gomma trainato da catene. Il triturato viene caricato direttamente da una pala meccanica dopo la separazione delle frazioni non trattabili dalla linea e altrimenti recuperabili.
- Biostabilizzazione
I rifiuti, una volta triturati e opportunamente deferizzati, sono trasferiti mediante un trasportatore a nastro nella sezione di biostabilizzazione, realizzata nel fabbricato adiacente. Un'altra pala meccanica provvede al riempimento delle biocelle, costituite da camere in calcestruzzo armato. Ciascuna cella ha la forma di un tunnel cieco ed è dotata di un sistema di ventilazione integrato nel pavimento.
Una volta caricata la biocella, si chiude il portone scorrevole che assicura la tenuta, evitando così la dispersione di cattivi odori.
L'aria di processo viene insufflata attraverso il pavimento ed è in parte ricircolata nella stessa biocella. L'aria di scarico è avviata alla biofiltrazione per il controllo degli odori. Attraverso il biofiltro viene quindi evacuata, sotto forma di vapore acqueo, l'acqua in eccesso presente nei rifiuti.
Per assicurarne il funzionamento ottimale, il biofiltro è dotato di un umidificatore dell'aria in ingresso e di un sistema di umidificazione superficiale della massa biofiltrante.
- Vagliatura
Una volta completato il processo,il materiale viene estratto dalle biocelle e trasferito nel capannone dove sarà selezionato da un vaglio a tamburo rotante. La frazione del sottovaglio, dopo deferizzazione, viene rinviata nell'aia di maturazione per produrre RBM. Il sopravaglio è avviato alla produzione del CDR.